L’analisi è talmente grave da consigliare l'immediata inaugurazione di un ambulatorio specializzato e dedito al pronto intervento per curare gli “ammalati”. Sembrano persone normalissime, ma che passano intere giornate prigionieri della rete, di internet, tra chat, Facebook, Windows Live, Twitter, Badoo , social network vari,e i classici siti di incontri fino a perdere la percezione del tempo e dello spazio e finendo con l'entrare in un girone psicopatologico veramente simile a quello dei tossicodipendenti in crisi di astinenza con ansia, depressione e terrore di perdere il controllo di sé. 24 ore lontano da e mail, sms, facebook e twitter sono bastate per stare male come un fumatore che tenta di smettere. I ragazzi potevano utilizzare solo i telefoni di rete fissa, leggere libri e avevano dei diari sui quali potevano raccontare la propria esperienza. Da queste pagine è stato evidenziato che molti di loro hanno provato un senso di isolamento. In pratica, i soggetti si sono trovati alle prese con la sindrome di astinenza da informazioni.”La misura in cui stiamo usando una parte della moderna tecnologia e dei nuovi media ci sta cambiando”, ha detto lo scienziato britannico Roman Gerodimos, che ha riferito anche i ragazzi “hanno detto di aver trovato inizialmente il silenzio molto scomodo e imbarazzante. Ma non appena si sono abituati hanno iniziato a sentire cose che non avevano mai sentito prima: come il canto degli uccelli ”. Riflettendo su questa esperienza, ha continuato Gerodimos, “i volontari hanno ammesso di soffrire di sintomi dell’astinenza”. Gli studenti hanno paragonato questa esperienza a quella di una dieta alimentare. Ha concluso dicendo “Diventare più consapevoli di quanto e come usiamo le nuove tecnologie potrebbe aiutarci a controllare l’effetto che hanno su di noi, e forse dovremmo rinunciarvi almeno un giorno all’anno”.
La sindrome di dipendenza da internet fu identificata nel 1995 dallo psichiatra americano Ivan Goldberg, e da allora colpisce sempre più persone al mondo, infatti anche in Italia, lo psichiatra Federico Tonioni coordinatore dell'ambulatorio al Gemelli dice ) "almeno due iscritti a Facebok su 10 ne sono dipendenti mentre, secondo uno studio dell'università di Perugia, su 10 persone quattro possono sviluppare abusi o dipendenza da internet, la maggior parte delle volte inconsapevolmente". "Si potrebbe dire" - sottolinea Tonioni - "che questo tipo di patologie di dipendenza da Internet si stia diffondendo a livello epidemico. Sono sempre più frequenti i casi di impiegati interdetti dalla Rete perchè connessi soprattutto ai social network, in particolare Facebook. E sei aziende su 10 in Italia hanno introdotto limitazioni alla rete internet aziendale". Perciò dire che facebook è una dro*a non è poi così errato, vista la dipendenza che provoca.
Nessun commento:
Posta un commento