
Traditi da internet da un passo falso su facebook, smascherati da un messaggio. Sempre più spesso la chiave dei gialli è nascosta nelle pieghe del web, dei profili e delle identità virtuali, è successo nel caso del delitto di Antonella Riotino, il suo assassino il fidanzato di 19 anni, Antonio Giannandrea, ha usato un profilo segreto “fake” su facebook con un nome inventato “Rusty Light per tentare un depistaggio, una e-mail alla sorella di Antonella “ho visto chi l'ha rapita” , un messaggio immediatamente intercettato dalle forze dell'ordine che lo hanno identificato.