Di solito negli Stati Uniti una società può entrare in borsa con una Initial Public Offering (IPO “offerta pubblica iniziale”) quando può raggiungere i 100 milioni di ricavi, facebook supera i 4 miliardi.
Zuckerberg, vorrebbe mantenere la sua società privata per più tempo possibile, ma ad aprile facebook supererà il limite di 500 azionisti, gli Stati Uniti impongono alle società che superano questo limite di pubblicare i bilanci . Non c’è l’obbligo di entrare in borsa, ma non farlo sarebbe controproducente.
Facebook ha intenzione di aumentare di 10 miliardi di dollari la sua offerta pubblica iniziale (IPO), pensate che l’offerta pubblica di google è stata di 1,9 miliardi. Secondo gli esperti, la valutazione finale di facebook potrebbe arrivare alla fantascientifica somma di 100 miliardi di dollari, esattamente il 50% in più di quanto aveva previsto quasi un anno fa una famosa azienda che lavora nell’information Technology.
Molti hanno timore che l’entrata di facebook nella borsa potrebbe provocare un crollo simile al disastro di Wall Street del 2000, in quanto facebook è un social network che guadagna solo ed esclusivamente grazie alle pubblicità, a differenza di altre società quotate in borsa, facebook non produce nulla, per tanto una rapida impennata delle azioni di facebook potrebbero trasformarsi in una caduta altrettanto rapida. Il giovane Zuckerberg, di certo non potrebbe rimborsare gli investitori, e nessuno crede che gli Stati Uniti autorizzerebbero un’elargizione miliardaria ai privati, per non parlare dell ’economia occidentale che non offre la possibilità di ammortizzare eventuali deficit. In parole povere la borsa è dannosa per facebook , quanto facebook lo è per io mercati.
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