Invece, le persone contrarie sono dell’ipotesi che utilizzare facebook durante l’orario di lavoro comporta una perdita di produttività da parte del lavoratore con l’inevitabile conseguenza di ricadute sui profitti aziendali.
Nel dubbio, per non cadere in errore, la maggior parte delle aziende italiane e anche estere, hanno bloccato con filtri e firewall, l’accesso a facebook (login facebook). Infatti secondo recenti statistiche facebook è uno dei siti più bloccati dalle aziende. Per bloccare facebook in un’ azienda basta mettere le mani nella rete interna dell’azienda stessa, ed impostare alcuni parametri per impedire ai dipendenti di effettuare il login su facebook e di navigare quindi nella pagine create da Mark Zuckerberg .
In America la metà delle aziende bloccano facebook ai dipendenti, e in Italia sono molti gli enti pubblici che hanno preso lo stesso provvedimento , come ad esempio le poste italiane che hanno bloccato facebook in varie regioni d’Italia, a Napoli però facebook viene concesso a piccole dosi (dieci minuti al giorno).
Un altro fattore che riguarda il nesso tra facebook e il lavoro è la selezione dei candidati.
Secondo alcuni sondaggi in America il 50% delle aziende prima di assumere gli aspiranti candidati controllano su facebook i vari account, e poiché la maggior parte delle persone registrate su facebook hanno il profilo bloccato agli estranei, protetti dalle impostazioni della privacy, i responsabili delle selezioni per l’assunzioni nell’azienda con profili fittizi chiedono l’amicizia agli aspiranti dipendenti per decidere in base alle foto,ai video, ai vari pensieri, e ai vari materiali pubblicati su facebook se assumere o scartare un potenziale dipendente. In parole più povere se il profilo di facebook dell’aspirante dipendente è in linea con la filosofia dell’azienda viene assunto, altrimenti viene eliminato.
Per questo motivo è molto importante fare attenzione a quello che si pubblica su facebook, e bisogna diffidare dalle richieste d’ amicizie di persone che non si conoscono, e il problema non è solo per l’assunzione, ma anche durante il rapporto lavorativo, poiché il datore di lavoro non è un amico sul lavoro,e non deve esserlo nemmeno su facebook, infatti ci sono stati molti casi di licenziamento, dove sono stati smascherati dipendenti “in malattia “ che navigavano tranquilli su facebook, o immortalati in foto e video di vacanze da urlo nel periodo corrispondente alla malattia, o peggio ancora licenziamenti per via di commenti offensivi e insolenti pubblicati su facebook verso compiti assegnati(non graditi) sul lavoro o verso colleghi o datori di lavoro.
Allo stesso tempo però un buon profilo di facebook, gradevole, allettante e di qualità può essere una buona opportunità per intraprendere una carriera nel mondo del lavoro.
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