lunedì 19 marzo 2012

DIPENDENZA DA INTERNET


Ore o addirittura giornate intere davanti ad internet, senza riuscire più a farne a meno, si tratta di una dipendenza sempre più diffusa anche in Italia soprattutto tra i giovani, che viene curata in centri specializzati, in Italia ce ne sono diversi e sono tutti affollati .

Di seguito le parole di un ragazzo di 16 anni dipendente da internet: “via internet riesci ad essere meno timido perchè la gente non la vedi, mentre se ti trovi qualcuno davanti nella realtà certe cose non le dici...e quindi ti senti più sicuro dietro uno schermo. Il rischio che si corre nella realtà è quello di fare brutta figura, di arrossire , è molto più facile parlare con una ragazza su facebook che nella realtà ”.


In Giappone li chiamano hikikomori eremiti sociali auto reclusi, che vivono rintanati nelle proprie stanze, e li senza più giorni ne mesi, a volte anni prigionieri della rete, della realtà virtuale, sindrome che ha già contagiato due milioni e mezzo di giovani Nipponici, un allarme che si estende ormai a tutti i paesi industrializzati, Italia compresa.

Una ragazza dipendente delle chat ha confessato che : “Ho iniziato a frequentare le chat per un motivo di solitudine, questa dipendenza mi ha portato a rallentare il percorso di studi universitari”.

Sempre più giovani e giovanissimi, soprattutto maschi (l'80%) fuggono dalla vita vera per andare a rifugiarsi nelle illusioni di quella virtuale, e tra social network, con facebook in testa, e in particolare i giochi di ruolo, passano ore e ore perdendo così la cognizione del tempo, dello spazio e di se stessi.


Lo Psichiatra Federico Toniolo del Pol. Gemelli Roma che cura i ragazzi dipendenti da internet, autore del libro “ Quando internet diventa una dro*a ” ha detto che:

“in internet come su facebook, ci si può guardare ma non ci si può toccare fisicamente , e questo permette all'adolescente di avere un controllo, uno schermo sulle proprie emozioni e tenete presente che l'emotività è un ruolo cruciale dell'adolescente. La non coscienza di malattia di questi giovani è anche dovuta al fatto che non conoscono un prima del computer, il mondo reale per i nostri pazienti è rappresentato in maniera molto povera per certi aspetti, e come invivibile per altri, perchè minaccioso, perchè pericoloso perchè molto frustrante. Le famiglie dei nostri giovani pazienti, sono famiglie dove si comunica con difficoltà, e dove il senso di distanza esiste ancor prima della distanza stessa, alle volte basta chiedere scusa per risentire i figli vicinissimi ”.

Secondo i dati allarmanti di una recente ricerca dal gruppo Euris Telefono Azzurro, quasi il 50% dei ragazzini tra i 12 e i 15 anni,i cosiddetti nativi digitali, non riesce a fare a meno di internet, comincia come un gioco un' altalena tra vita reale e vita simulata, e finisce su uno scivolo che fa precipitare nel baratro della dipendenza i più fragili e i più insicuri.

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